Arte, Bella Antica Incisione Devozionale, Marche, Rarita

Valore stimato —167.3

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S. PACIFICO DIVINI DA SANSEVERINO

ASSORTO SEMPRE IN DIO CON LIETO VISO

SPESSO SUOLE ESCLAMAR  OH! PARADISO

 

Bella antica raffigurazione del noto Santo marchigiano, mentre stringe una croce e fiori (giglio ?), in estatica contemplazione così come dalla scritta didascalica sù riportata.

Incisione originale all'acquaforte, non firmata ma molto probabilmente opera di artista incisore di area marchigiana o dell'Italia Centro-Meridionale.

Belle dimensioni, misura c36x26 circa (l'intero foglio, a margini bianchi diseguali), cm. 26x20 circa (l'impronta della lastra), cm. 20x16 (l'immagine); databile tra fine '700 e primo '800; su carta filigranata.

 

 

DI INTERESSE ARTISTICO DEVOZIONALE E COLLEZIONISTICO

 

Modesta conservazione generale,  segni e difetti d'uso e d'epoca, sparse fioriture macchie e gore, sgualciture e piegature marginalicon piccole rotture alle piegature marginali; opera eventualmente degna di (facile) restauro, o almeno da essere inserita sotto passpartout ed incorniciare.

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San Severino Marche, 1 marzo 1653 - 24 settembre 1721

Dopo la morte dei genitori, fu allevato dallo zio materno, arcidiacono della cattedrale di San Severino. A diciassette anni, entrò a far parte dell'Ordine dei frati minori con il nome di fra Pacifico. Diventato vicario del convento di San Severino, fu trasferito successivamente nel convento di Forano, dove alternava preghiera e apostolato. Instancabile, predicò la Parola di Cristo in lungo e in largo nelle chiese delle Marche. Nel 1692 fu eletto guardiano del convento di San Severino. L'anno seguente è di nuovo a Forano. Nel settembre 1705 ritornò a San Severino. La sua salute andò progressivamente peggiorando: negli ultimi anni della vita gli divennero impossibili la celebrazione della messa e la partecipazione alla vita comunitaria. Morì il 24 settembre 1721. Non solo miracoli, ma anche le estasi e lo spirito profetico lo resero noto ed ammirato in tutta la regione: si racconta che avesse predetto anche il terremoto del 1703. (Avvenire)

Etimologia: Pacifico = mansueto, mite, significato evidente

Martirologio Romano: A San Severino nelle Marche, san Pacifico, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori, insigne per la penitenza, l’amore della solitudine e la preghiera davanti al Santissimo Sacramento.


 

Carlo Antonio Divini nacque a San Severino Marche il 1° marzo 1653 da Anton Maria Divini e Maria Angela Bruni, nobili di San Severino. A causa della morte dei genitori, fu allevato da un austero e rigido zio materno, arcidiacono della cattedrale di San Severino.
A diciassette anni, Carlo Antonio entrò a far parte dell'Ordine dei Frati Minori e prese il nome di Fra Pacifico.
Il 4 giugno 1678 fu ordinato sacerdote. Il 25 settembre 1681 fu nominato predicatore e lettore. Per un triennio insegnò filosofia nel convento di Montalboddo (AN).
Dopo aver trascorso un periodo ad Urbino, divenne vicario del convento di San Severino ed infine fu trasferito nel convento di Forano. Qui trascorreva molte ore in preghiera prima di dedicarsi all'opera quotidiana di apostolato.
Acceso d'amore, predicò per i vari paesi delle Marche la parola di Cristo.
Nel !692 fu eletto guardiano del convento di San Severino. L'anno seguente è di nuovo a Forano dove dimorerà per dodici anni. Nel settembre 1705 ritornò a San Severino, qui la sua salute andò progressivamente peggiorando, alla piaga della gamba destra, si aggiunsero sordità e cecità, tanto che negli ultimi anni della vita gli divennero impossibili la celebrazione della messa, l'ascolto delle confessioni dei fedeli e la partecipazione alla vita della comunità. Morì il 24 settembre 1721. Ai funerali ci fu una gran partecipazione di popolo. Fu canonizzato da papa Gregorio XVI il 26 maggio del 1839.
La sua vita mortificò i superbi, il suo zelo commosse i tiepidi, la sua parola scosse i fedeli. Molti furono i miracoli che il Signore compì mediante la sua intercessione. Non solo i miracoli, ma anche le estasi e lo spirito di profezia resero noto ed ammirato in tutta la regione il frate di San Severino. Di lui si racconta che predisse il terremoto del 1703 e la vittoria di Carlo Vi sui Turchi nel 1717.


Autore:
Elisabetta Nardi (dal web)

 

 

 

 

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