Chiesa, Papato, Papa Adriano Vi, Antichissimo Ritratto, Incisione Del 500, Utrecht
Valore stimato —€139.3
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ADRIANUS VI
Interessante antica incisione,
stampa raffigurante il ritratto dell'antico pontefice Adriano Sesto;
incisione originale antica, all'acquaforte e xilografica (praticamente una doppia incisione essendo state utilizzate due matrici, una in rame per il ritratto vero e proprio, e una in legno per la cornice che contorna il ritratto); misura circa cm.16x12,5 (la sola parte figurata, esclusi i margini bianchi diseguali), su foglio di circa cm.22x16; in origine tavola illustrativa di una pubblicazione specialistica della fine del '500;
con stemma araldico pontificio impresso in alto a destra.
DI INTERESSE ARTISTICO, SPECIALISTICO, COLLEZIONISTICO
Buona conservazione generale, segni e difetti d'uso e d'epoca, sparse fioriture o sgualciture e usuali difetti vari marginali, ma incisione ben impressa e ancora sul foglio originario, con scritte anche al verso;
stampa meritevole di essere inserita sotto passpartout ed incorniciata.
(l'immagine allegata raffigura un particolare dell'intero foglio, ossia la sola parte figurata, eventuali ulteriori informazioni a richiesta)
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Adriano VI, nato Adriaan Florenszoon Boeyens d'Edel (Utrecht, 2 marzo 1459 – Roma, 14 settembre 1523), fu il 218º papadella Chiesa cattolica e il 126° sovrano dello Stato Pontificio dal 1522 alla morte.
Nacque a Utrecht[1], figlio di Florens, un ebanista, e Gertrude, e studiò presso i Fratelli della vita comune, a Zwolle o a Deventer.
Il doppio cognome di Adriaan, Boyens d'Edel o Boyens Dedel, deriva dal nome proprio del nonno paterno, Boyens d'Edel, che divenne cognome patronimico del padre, Florens Boyenszoon, e dal cognome del bisnonno, Jan Edel, che divenne de Edelquando passò al figlio Boyens d'Edel, poi Dedel quando passò al nipote Florens Boyenszoon Dedel, diventando il doppio cognomeBoyens Dedel di Adriaan e degli altri discendenti.
A Lovanio studiò filosofia, teologia e diritto canonico, diventando dottore in teologia nel 1491, diacono di San Pietro e vice-cancelliere dell'università. Fu vicinissimo alla Devotio moderna.
Nel 1507 venne nominato tutore del futuro imperatore Carlo V, che all'epoca aveva solo sette anni. Venne inviato in Spagna nel1515 in missione diplomatica; Carlo gli assicurò la successione alla sede di Tortosa, e il 14 novembre 1516 lo nominò inquisitore generale d'Aragona.
Mentre Carlo era minorenne, Adriano venne associato con il cardinale Jimenes nel governare la Spagna. Dopo la morte di quest'ultimo, Adriano venne nominato, il 14 marzo 1518, Generale delle inquisizioni riunite di Castiglia e Aragona, ruolo nel quale agì fino alla partenza da Tarragona alla volta di Roma, il 4 agosto 1522: egli fu, comunque, troppo debole e confidente per gestire gli abusi che Jimenes era invece stato in grado di controllare.
Quando Carlo partì per i Paesi Bassi, nel 1520, rese Adriano reggente di Spagna: e come tale dovette affrontare una grave rivolta. Nel 1517 papa Leone X lo aveva nominato cardinale presbitero del titolo di Santi Giovanni e Paolo. (dal web, wikipedia)