Storia E Papato, Leone Ii, Raro Ritratto Del 500, Sicilia
Valore stimato —€139.3
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ANTICHISSIMA RAFFIGURAZIONE DEL PAPA SICILIANO
LEONE SECONDO
Incisione originale antica, all'acquaforte e xilografica (praticamente una doppia incisione essendo state utilizzate due matrici, una in rame per il ritratto vero e proprio, e una in legno per la cornice che contorna il ritratto);
tavola illustrativa di una pubblicazione specialistica, probabilmente della fine del '500;
misura cm.16x13 ca. (parte figurata) su foglio di circa cm.22x16.
STEMMA ARALDICO IN ALTO A SINISTRA
DI INTERESSE ARTISTICO CULTURALE SPECIALISTICO STORICO-LOCALE COLLEZIONISTICO
Buona conservazione generale, segni e difetti d'uso o d'epoca, usuali difetti marginali, ma incisione ben impressa e di grande qualità, ancora su foglio originario con scritte al verso;
meritevole di essere inserito sotto passpartout ed incorniciato.
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Secondo alcune fonti, i Santi Papi Agatone e Leone II erano siciliani. Secondo altri erano invece del Cicolano. Questo territorio, e cioè la valle del Salto, è la parte più orientale della Provincia di Rieti. Il Cicolano che fino al 1927 faceva parte dell'Abruzzo, nell'antichità era abitato dal popolo degli Equicoli, parenti degli Equi. San Leone II, figlio di un medico di nome Paolo, sarebbe originario della piccola città di Cedella (oggi Civitella di Pescorocchiano) "in un cantone dell'Abruzzo Ulteriore, chiamata la Valle di Sicilia; ed è perciò che dalla maggior parte degli scrittori è creduto siciliano di nascita" (RICHARD-GIRAUD; Biblioteca Sacra ovvero Dizionario universale delle scienze ecclesiastiche, riportato nel II vol. Dell'Abruzzo-Aquilano Santo, 378-9). Nel Leggendario Francescano, poi, al 30 giugno è detto: "Questo (della Beata Florisenda da Sulmona) fu il secondo monastero di monache francescane, che leggiamo fondato nella provincia d'Abruzzo, essendo stato il primo quello fatto nella valle di Cicoli detta anticamente Vallissicula o Siciliana, e al presente Cicoli, mutato e corrotto l'antico vocabolo, e vi nacquero San Leone Secondo e Sant'Agatone Papi". Un lungo periodo di sede vacante seguì la morte di quest'ultimo: l'approvazione imperiale del neo eletto Leone II si fece attendere ben 18 mesi. Nel concilio ecumenico di Costantinopoli si era, tra l'altro, verificata la condanna ufficiale di Onorio I e si trattava di una nota un po' delicata, sulla quale l'imperatore esigeva peraltro un'adesione totale dell'Occidente; quindi l'approvazione imperiale fu ritardata ad arte. La delegazione romana tornò a Roma solo nel luglio del 682; Leone II fu consacrato il 17 agosto ed il mese dopo inviò una lettera all'imperatore nella quale dichiarava di approvare tutte le decisioni del consiglio compresa quella su Onorio I. Sotto il suo pur breve pontificato riuscì a restaurare due chiese: S. Bibiana e S. Giorgio al Velabro. Situata dietro l'arco di Giano, quest'ultima chiesa, per quanto restaurata di nuovo fino agli inizi del nostro secolo, ha mantenuto sempre quella semplice struttura datale da Leone II. Il pontefice in questione morì il 3 luglio del 683 e fu sepolto in San Pietro, ma Paolo V ne trasportò poi la salma sotto l'altare della cappella della Madonna della Colonna nella nuova basilica. Fu una persona colta, mite, affabile e generosa. (dal web)